Qui dove non c’è nulla eppure c’è tutto!

San blas

L’arcipelago di San Blas a Panama è un piccolo paradiso, fuori dal tempo, fuori dal mondo.

Fortunatamente la Riserva Naturale è governata dai Kunas, gruppo indigeno autonomo ed indipendente che amministra il territorio nel rispetto della loro cultura.

Amo definire i Kuna “Celtici Caraibici” perché i loro valori ruotano intorno a Dio, la Natura ed il Cosmo. Amano la Natura e per loro è l’unica fonte di felicità.

La struttura sociale è particolarmente interessante e se incontrate un Kuna che parla spagnolo, approfittatene per farvi raccontare la loro storia e la loro cultura perché c’è molto da apprendere.

Le donne Kunas si riconoscono anche in città per i loro abiti colorati, formati da gonne e sottogonne sgargianti, le molas ed i gambali di perline dalla caviglia al ginocchio. Questo loro look antico è ai miei occhi  bellissimo, particolare e decisamente fashion.

Se non vi interessa il lusso e l’agio ma cercate un luogo per staccare la spina dalla frenetica routine, attraversate lo “Stargate” ed entrate nella dimensione del mondo Kuna.

Partendo all’alba su un piccolo velivolo 8 posti, si sorvola tutta la Comarca de Kuna Yala che si estende dalla terraferma sino al Mar dei Caraibi,

Volendo vedere la parte meno turistica dell’arcipelago ho preferito atterrare a Corazon de Jesus per risalire via mare sino a Cartì, punto di arrivo ma più che altro, unico di uscita via terra.

Mentre aspettavo di imbarcarmi in attesa degli ultimi rifornimenti, osservavo questo piccolo villaggio di capanne, ascoltavo il silenzio interrotto solo dal pagaiare di un kuna che andava a rifornirsi di acqua dolce sull’isola vicina e mi sorprendevo di vedere qualche farfalla gialla svolazzare qua e là.

Il primo gruppo di isole incontrato è stato quello di Coco Banderas, così belle da sembrare finte.

I turisti che arrivano su Cartì o El Pervenir non riescono ad arrivare sin qui perché la distanza in mare è troppa per riuscire a fare andata e ritorno in un’unica giornata. Il vantaggio è quindi di trovarsi in poche barche e quindi poche persone a godere di tanto splendore.

Qui la sabbia è bianchissima, le palme da cocco verdi contrastano un mare cristallino che alterna toni turchesi, blu e cobalto.

Tra le imbarcazioni gira un giovane kunas, Yuppi che pesca aragoste, dentici, polpi, granchi reali e con la sua  piccola piroga si sposta nell’arcipelago per vendere il suo pescato alle imbarcazioni dei turisti. Un pesce a Km 0 così non l’avevo mai trovato e quindi abbiamo fatto spesa raccogliendo la proposta di fare per cena un piccolo barbecue sull’isolotto.

La scenografia che questa natura ha allestito per la cena era da film: luna piena, cielo stellato ed una famiglia di delfini a pochi metri dalla riva a farci compagnia.

Da Cocos Banderas a Cayo Holandese si incontrano kunas che si spostano in canoa con la stessa normalità con cui noi possiamo prendere un pullman. Arrivano a spostarsi anche per 10/12 migla con questi tronchi scavati  e le loro piccole vele, sfruttando il vento e le correnti.

Non stupitevi se a bordo c’è anche un maiale ed una cesta di galline.

Sbarcando su una di queste isole potete chiedere di mangiare presso di loro: riso al cocco e pesce arrosto, basico e semplice ma buono, reso speciale dalla vista che si perde in questo mare cristallino.

La loro vita è semplice tanto quanto il loro cibo e l’impronta matriarcale è forte. Le donne anziane insegnano alle più giovani il lavoro delle molas, tessuti artigianali dai colori sgargianti che riproducono in complesse linee geometriche soggetti della natura.

Se il tempo sta per cambiare, i Kunas soffiano/suonano una conchiglia per avvisare chi è in mare di cercare riparo ed è normale  dare ospitalità a chi dovesse trovarsi nel bisogno.

Per questo visitare i Kunas nel loro bellissimo arcipelago non è solo un bel viaggio in una splendida location caraibica ma un’esperienza di umanità.

Esistono luoghi dove c’è pace, civiltà nel rispetto della natura e San Blas è certamente uno di questi

Spero davvero che il turismo non stravolga questo piccolo paradiso: qui dove non c’è nulla eppure c’è tutto!

Laura Busicchia

 

 

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