Quito

Benvenuto nella valle che fu abitata dai Quitu, ai piedi del vulcano Pichincha, a 2850 metri di altezza: sei a San Francisco de Quito, nome completo della capitale dell’Ecuador. I bei palazzi coloniali le hanno valso l'inserimento nella lista dei Patrimoni mondiali dell'Umanità dell'Unesco. Tutto ruota attorno alla Piazza Grande (o dell’Indipendenza) con la Cattedrale e il Palazzo Presidenziale. E’ quando il cielo è limpido che ti consigliamo di salire con il Teleferico per godere della vista della città e dei suoi vulcani.  Attenzione però: si arriva a più di 4.000 metri, quindi meglio essere attrezzati con una giacca. Un bel panorama lo si trova anche visitando la Basilica del Voto Nacional salendo sul campanile, alto quasi 90 metri. Consigliata una passeggiata in Calle Morales, una delle vie più antiche di Quito, molto frequentata anche grazie alle piccole botteghe di artigianato, le librerie, i caffè. Molto movimentato, soprattutto per la sera, il quartiere di Mariscal nella zona nord est della città. La zona è soprannominata “Gringoland” proprio per il suo volto turistico. Uno sguardo vale la pena darlo anche al quartiere Bellavista, forse il più elegante, dove si trova la Capilla del Hombre, uno spazio architettonico progettato da Oswaldo Guayasamin, pittore ecuadoriano, che espone le sue opere. Come rinunciare a una foto vicino al monumento de La Mitad del Mundo? Lo trovi a una ventina di km dalla città, il monumento non è memorabile ma è un’occasione per la classica foto con un piede nell’emisfero settentrionale e uno in quello meridionale. Nelle vicinanze si può approfittare per visitare la Reserva Geobotánica Pululahua, classica è anche la gita a Otavalo dove tutti i giorni in Plaza de los Ponchos è allestito il famoso mercato che il sabato si allarga esplodendo in una vera festa. Lo sappiamo, è molto turistico ma gli Otavaleni sono davvero bravi con la manifattura dei tessuti e sarà comunque divertente perdersi in un’orgia di profumi di spezie e colori di tessuti e cappelli Panama (eh si…sono Ecuadoreni) e gioielli e manufatti di cuoio e legno.

Da Otavalo si può proseguire per vedere le Lagune Mojanda, ai piedi del vulcano Fuya Fuya oppure, per i camminatori allenati, organizzare l’ascesa del vulcano Imbabura (si arriva a 4600 metri dopo almeno 6 ore di cammino). Da sapere che le distanze in Ecuador aiutano i frettolosi: da Quito in giornata si possono organizzare moltissime escursioni, per esempio si può raggiungere il vulcano Cotopaxi, dove ovviamente varrebbe la pena trascorrere più tempo, organizzando trekking a piedi o a cavallo o l’ascesa al rifugio Ribas; Mindo, lussureggiante area verde dove infatti vivono ben 400 specie di uccelli; Papallacta, stazione termale a 3.300 metri; Calderon, paesino famoso per la lavorazione della mollica di pane che viene trasformata e colorata per farne statuette di ogni sorta; Pahuma ovvero una riserva ecologica di Orchidee; Ibarra la “città dalle case bianche, dove si può anche prendere un trenino molto turistico per Salinas (però sarà necessario almeno soggiornare per una notte). Una menzione a parte per la laguna di Quilotoa che si può raggiungere da Quito in circa 2 ore e mezza di auto: formatasi all’interno dell’omonimo vulcano grazie all’acqua piovana, offre uno spettacolo di colori formidabili che cambiano con la luce solare. Si può passeggiare attorno al cratere oppure scendere per ripidi sentieri fino ai bordi della laguna. Ricorda solo che sei a 3.850 metri quindi la “passeggiata” può essere faticosa.

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